Roma, Tendastrisce, 27 Nov 1980

14 Dec 1980
Ciao 2001 Vol XII #50
Roberto Violetti

JOHN MARTYN

photoJohn Martyn al Tendastrisce non ha davvero brillato. In 2500 ad ascoltarlo, tanta curiosità giustificata ma alla fine cocente delusione innaffiata anche da tanta pioggia nella fredda serata romana.

L'apertura affidata a Marco Bonino aveva fatto ben sperare, buon blues suonato con convinzione dai quattro della band, suoni puliti e riff misurati per trenta minuti che avremmo preferito vedere (e sentire) triplicati.

Quando entra John, da solo, e imbraccia l'acustica, mormorii di approvazione si levano, e il primo pezzo è uno stupendo blues britannico, cui segue un brano folk che scatena l'entusiasmo. Già acre nell'aria odore di Marocco, mentre il Tenda va riempiendosi di molta gente 'giusta', ma anche della solita 'fauna locale' che passerà tutto il concerto a gironzolare per il teatro per fare chiassosi incontri o viaggi fumosi...

John presenta il terzo brano col suo geniale echoplex e distorsore che ha nella chitarra il suo trade d'union per intensi minuti di ricerca cerebrale. Poi arriva il basso e la batteria e, ahimè, anche il canto del cigno. La musica si appiattisce, i brani si fanno stanchi, la band non costruisce nulla, e John si appiattisce sull'elettrica, dimenticando il folk, il blues, Eric Clapton e tutto ciò che precede la sua vita artistica. Ballate elettriche?

Neanche a parlarne. Si va avanti nel vuoto per circa un'ora, e perfino dal Marocco arrivano salve di fischi, e John Martyn che esegue tutto ispirato i suoi brani senza fine, che non fanno che vuotare anzitempo il Tenda. Molti preferiscono tornarsene a casa sotto l'acquazzone, quattromila lire per questo John Martyn, salvando i brani solo, sono sembrate proprio un furto...

Roberto Violetti

This review was posted in the live section of the magazine on page 41 (unnumbered). The original issue had Queen on the cover and cost 700 Lire.

In another section of the magazine, a tiny story announced the release of Grace & Danger:

JOHN MARTYN,
GRAZIA E PERICOLO

In Italia questa settimana, il cantautore scozzese ha realizzato dopo un lungo silenzio il nuovo LP, presentando poi il materiale in concerto. II disco s'intitola 'Grazie & Danger', e vi hanno collaborato fra gli altri il bassista John Giblin, il tastierista Tommy Eyre, ed il batterista dei Genesis Phil Collins, onnipresente. In Italia la Ricordi ha ristampato anche alcuni LP del cantante, quelli in coppia con la moglie Beverley.

Translation:

John Martyn at the Tendastrisce wasn't really brilliant. With 2500 people listening, great anticipation was justified but in the end painful disappointment was flowing together with the rain in the cold evening in Rome.

The opening act entrusted to Marco Bonino gave rise to high hope. Good blues played with conviction by the four band members, clean sounds and measured riffs for thirty minutes that we would have preferred to see (and hear) tripled.

When John enters, solo, and hangs the acoustical guitar around his shoulders, murmurs of approval raise from the audience. The first piece is a stunning British blues, followed by a folk song that triggers enthusiasm. Already there is a harsh smell in the air of Morocco, while the tent fills with a lot of 'right' people but also with the usual 'local breed' who will wander around the theatre during the whole concert to make noisy encounters or smoky travels...

John presents the third song with his brilliant echoplex and distortion effects he has built in his guitar as his trade mark, for intense minutes of soul searching. Then the bass and drums arrive, and, alas, also the swan song. The music becomes flat, the songs are tiresome, the band accomplishes nothing, and John limits himself to the electrical part, forgetting the folk, blues, Eric Clapton and all which precedes his artistic life. Electric ballads?

I don't even want to talk about it. It keeps on running on empty for about an hour, and even from Morocco come whistle concerts. And John Martyn performs all inspired his songs without end, who do nothing but empty the tent prematurely. Many prefer to go home through the rain. Four thousand lire for this John Martyn, delivering solo songs, seemed like a real theft...

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