30 Jan 2009
Personaggi Padre nobile del «trip-hop», ispirò i Portishead
È morto John Martyn mito del folk britannico e genio della chitarra
«Nessuno suona come me». Anni bui per la droga. Amico di Phil Collins e Clapton, perdette una gamba per un' infezione. La regina lo onorò come Ufficiale dell' Impero.
MILANO - Un' altra delle vite tormentate della musica è arrivata alla fine. Se ne è andato ieri John Martyn, cantautore e chitarrista folk-blues che sebbene non sia mai stato un artista da top ten ha influenzato lo stile di molti altri colleghi e ispirato band come Portishead e tutto il movimento trip hop. Viveva in Irlanda, aveva 60 anni e le cause della morte non sono state rivelate dalla famiglia. «Era intransigente, e questo faceva arrabbiare molte persone, ma era anche unico e non ne vedremo più come lui», ha detto Phil Collins, che suonò nei suoi dischi e gli fece da produttore per un album.
Martyn, vero nome Iain David McGeachy, era nato nel 1948 nel Surrey ma era cresciuto a Glasgow. Dopo la gavetta in Scozia si era fatto notare nel circuito dei locali folk della Londra Anni 60. E nel 1967 arrivò «London Conversation», il suo album di debutto. Quelli furono anni di sperimentazione che lo hanno fatto diventare un punto di riferimento per molti chitarristi. Martyn è stato uno dei pionieri nell' utilizzo di effetti, come l' echoplex, che processavano il suono della sua chitarra acustica in modo rivoluzionario. «Sono unico. Credo che nessuno mai prima di me abbia suonato la chitarra come la suono io. Questo conta per me. Ma spero di migliorare e di dare un contributo ancora maggiore», disse di sé nel 1978.
Dopo due album assieme a Beverley Kutner, sua moglie, arrivò il successo di «Solid Air», pubblicato nel 1973. La title track è dedicata a Nick Drake, collega e amico che di lì a poco si sarebbe suicidato. L' album, che contiene anche «Go Down Easy» e «May You Never», nel 1999 è stato inserito nella lista dei migliori album chill-out della storia dalla rivista musicale Q.
Dopo un anno passato in Jamaica, nel 1977 pubblicò «One World», considerato precursore del trip hop. Gli anni Ottanta segnarono grandi cambiamenti nella vita privata e in quella artistica di Martyn. «È stato un periodo buio», disse anni dopo riferendosi alla fine del matrimonio con Beverley che gli ispirò un album cupo come «Grace and Danger» (1980) e lo spinse verso pericolose frequentazioni con droga e alcool. Ma fu anche il momento in cui iniziò a suonare la chitarra elettrica e a sperimentare anche in quella direzione. E furono gli anni della forte amicizia con Phil Collins: l' ex Genesis più volte suonò la batteria nei suoi dischi e nell' 81 gli produsse pure «Glorious Fool», album cui partecipò anche Eric Clapton.
Il decennio successivo vide la sua popolarità in calo e nel 2003, a causa di una ciste infetta, gli fu amputata la gamba destra sotto al ginocchio. Nonostante questo non smise di suonare dal vivo e si esibiva su una sedia a rotelle. Nei giorni scorsi aveva ricevuto dalla regina Elisabetta l' onorificenza di Officer of the Order of the British Empire per il suo impegno nella musica.
Andrea Laffranchi
sitenote: This obituary was printed on page 47.